Suor Plautilla e Sofonisba, precorritrici dell’arte al femminile
Suor Plautilla, al secolo Pulisena Margherita e Sofonisba Anguissola: due nomi molto particolari come particolare è stata la loro vita e soprattutto il segno che hanno lasciato nel mondo dell’arte. Queste due pittrici quasi coetanee (nata a Firenze nel 1524 la prima, nata a Cremona nel 1532 la seconda) sono state il tema dell’avvincente conferenza “Pittrici tra monasteri e corti nel Tardo Rinascimento” a cura della professoressa Angela Pieraccioni. Due donne che hanno saputo affermarsi in un modo, quello dell’arte, che soprattutto in quel periodo storico era stato pressoché inaccessibile al sesso femminile, diventando battistrada di un movimento artistico femminile che nei secoli seguenti avrebbe trovato sempre più strada.
Per Sofonisba un ruolo fondamentale lo ebbe il padre, che mandò a studiare musica e pittura alcuni dei suoi sei figli. Il resto lo fece lei, con il suo talento e la sua personalità, fino ad arrivare alla corte di Spagna dove le vennero commissionati vari ritratti.
Storia diversa per Pulisena Margherita, che come molte fanciulle del tempo, venne mandata in convento non avendo la famiglia i mezzi per procurarle la necessaria dote per il matrimonio. Fu la sua fortuna: indossata la tonaca e il nome di Suor Plautilla, ebbe libertà di esprimere il suo senso artistico creando in seguito perfino una vera e propria scuola di pittura.
Gli applausi sinceri e calorosi del numeroso pubblico presente hanno testimoniato il gradimento della serata.







