“La mia infanzia a Bovino” a #pensoquindiscrivo

Quando la memoria non si risolve in mera nostalgia ma, elaborando il passato, diventa territorio di ricerca per costruire il presente e il futuro, assume il valore di un patrimonio inestimabile per la persona. Di questa ricerca è protagonista Valleverdina D’Alessandro, autrice del libro di racconti “La mia infanzia a Bovino”, presentato lunedì 20 maggio scorso a Civica Biblioteca nell’ambito della rassegna #pensoquindiscrivo.
Dialogando con la presidente di Amici di Civica, Barbara Papi, e con l’aiuto di splendide immagini d’epoca, l’autrice ha ripercorso le tappe fondamentali della propria fanciullezza, dalla nascita in Gran Bretagna per fare poi ritorno coi nonni al paese di origine della famiglia, Bovino in Puglia, fino all’arrivo a Prato. Una serie di eventi spesso traumatici ma che la D’Alessandro ha sempre saputo tradurre in elementi positivi e di arricchimento.
Oggetto del libro è, ovviamente, il periodo trascorso a Bovino, uno dei borghi più belli d’Italia. Dal ricordo colmo di gratitudine dei nonni, che l’hanno cresciuta con amore e attenzione, ai giochi e ai personaggi che popolavano le strade e le piazze del paese, ognuno con una propria storia ma tutti con un senso forte di comunità, si snoda una trama comune capace di raccontare, attraverso i suoi ricordi personali, uno spaccato della storia di un pezzo d’Italia di quei tempi.
La ricerca della D’Alessandro non si ferma qui: l’autrice ha annunciato la prossima pubblicazione di un nuovo libro dove ripercorre la storia dei suoi antenati.

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