Gigi Paoli incanta Civica con “Oltre”

Sala polivalente gremita, e non poteva essere altrimenti per Gigi Paoli, giornalista di origine pratese-fiorentina e ormai tra i giallisti più noti e apprezzati d’Italia. Paoli, da cinque anni ospite fisso degli eventi organizzati da Amici di Civica, ha presentato anche quest’anno il suo ultimo lavoro, “Oltre”, conversando con Maria Giovanna Tiana. Un romanzo che, come scherzosamente dice lo stesso Paoli, continua a “mandare in cassa integrazione” il suo celebre personaggio, Carlo Alberto Marchi, giornalista di cronaca nera e giudiziaria a Firenze e protagonista dei romanzi precedenti. Al centro di “Oltre”, infatti, c’è un volto nuovo: Piero Montecchi, neuroscienziato e membro del Cicap, Comitato italiano che controlla le affermazioni sul paranormale e sulla pseudoscienza, oltre a essere professore di neuroscienze forensi all’Università di Verona.
Montecchi, sotto richiesta del suo mentore, il professor Grasso, si trova coinvolto in un’indagine oscura e complessa: il misterioso omicidio di due premi Nobel per la fisica, avvenuti simultaneamente il 19 aprile 2023 a Parigi e Roma, entrambi insigniti del Nobel nel 2002 per i loro studi sui computer quantistici, come lo fu Giovanni Venturi, scienziato scomparso nel 2010. Da questo intricato intreccio di eventi si snoda il romanzo, e Montecchi si ritrova a immergersi in un viaggio inaspettato e inquietante attraverso confini incerti e sfumati, dove scienza e religione, antiche simbologie, politica e denaro, amore e dolore si fondono e si scontrano.
In tutto ciò, Montecchi, uomo devoto alla “scienza con la S maiuscola,” si chiede fino a che punto l’etica umana possa e debba frenare la scienza quando questa diventa una minaccia per il mondo. È un dilemma che ci spinge a riflettere anche su di noi, in un’epoca dove il confine tra progresso tecnologico e i rischi per l’umanità sembra farsi sempre più labile.
Con “Oltre”, Paoli non solo ci cattura con una storia avvincente e carica di tensione, ma ci sfida a riflettere su temi di urgente attualità, invitandoci a esplorare anche noi la domanda: fino a che punto possiamo, e vogliamo, spingerci “oltre”?

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