Da Valter Bucelli un richiamo alla libertà di pensiero
La serata di mercoledì 4 dicembre presso la Civica Biblioteca è stata molto più di una semplice presentazione letteraria. È stata un’occasione per riflettere su un tema che tocca profondamente le nostre vite: la scomparsa del pensiero critico nell’era dei social media. Valter Bucelli, filosofo e docente, ha presentato la sua ultima opera, Il pensiero critico nell’era dei social, in un incontro intenso e partecipato, moderato da Barbara Papi, presidente dell’associazione culturale Amici di Civica.
Un grido contro la massificazione del pensiero
Il libro di Bucelli è un’accusa forte e schietta contro quella che lui definisce una “massificazione manovrata”. “Dove c’è un gregge, c’è sempre un pastore e i suoi cani,” ha affermato l’autore durante la serata. “I cani sono facili da riconoscere, ma il pastore, quello che guida il pensiero unico, è molto più difficile da individuare.”
Con uno stile incisivo e provocatorio, Bucelli ha descritto i social media come il più potente strumento di conformismo mentale mai creato. Un meccanismo che premia la quantità a scapito della qualità, spingendo le persone a rincorrere like e approvazione anziché coltivare il dubbio e l’indagine critica. “Davvero importa sapere cosa mangia un conoscente o dove va la domenica?” ha chiesto retoricamente l’autore, strappando un sorriso amaro al pubblico.
L’isolamento delle voci contrarie
Un altro tema centrale del libro è la difficoltà di sostenere opinioni divergenti. Bucelli ha evidenziato come le voci fuori dal coro vengano immediatamente screditate e isolate, con la “colpa” di non allinearsi al pensiero dominante. “Siamo in un’epoca in cui è impossibile argomentare idee alternative senza essere attaccati o etichettati come inaffidabili,” ha sottolineato.
Smascherare i falsi miti, interrogarsi sull’autenticità di ciò che ci viene proposto come verità, e rimettere al centro i fatti concreti: sono questi, secondo Bucelli, i primi passi per uscire da questa dinamica e recuperare un’autentica libertà di pensiero.
Un pubblico attento e partecipe
La serata ha visto una folta partecipazione, con un pubblico che ha animato il dibattito con domande profonde e personali. Molti si sono interrogati su come educare i giovani a sviluppare un pensiero critico. La risposta di Bucelli, tuttavia, è stata disarmante: “Sono pessimista. La scuola, per come è strutturata oggi, non incoraggia il pensiero critico. Forse tra qualche decennio, con una nuova generazione di educatori e studenti, potremo vedere un cambiamento.”
Nonostante la nota di pessimismo, l’autore ha saputo coinvolgere e motivare i presenti, invitandoli a non arrendersi e a iniziare, nel proprio piccolo, un percorso di risveglio mentale.
Un messaggio forte e necessario
La serata si è conclusa con un lungo applauso e con molti presenti che hanno voluto prolungare il dialogo con Bucelli, acquistando il libro e scambiando con lui riflessioni personali. Il pensiero critico nell’era dei social è più di un libro: è un manifesto per chi rifiuta di essere parte del gregge e vuole riappropriarsi della propria capacità di pensare, di dubitare, di scegliere consapevolmente.
Un evento che ha lasciato un segno, stimolando non solo la mente, ma anche il cuore di chi ha avuto il privilegio di partecipare.
Complimenti a Walter e ad Amici di civica ! Una bella iniziativa e una riflessione necessaria nell’era dei social!