Circolo di Lettura analizza “Lucy davanti al mare” di Elizabeth Strout
“Lucy davanti al mare” è il più recente libro di Elizabeth Strout (nella foto), adesso sessantanovenne scrittrice con anni di notorietà, nata e cresciuta nel Maine da genitori, entrambi insegnanti.
Dopo aver studiato legge e qualche mese di professione, trasferita a New York, scrive e pubblica racconti e romanzi. Nel 2009 riceve il premio Pulitzer per la narrativa e l’anno dopo il Premio Bancarella per il suo terzo romanzo: “Olive Kitteridge”.
La trama
Lucy, ovvero Elizabeth Strout, racconta i due anni della pandemia da Covid, trascorsi lontano da New York in una villetta isolata sulla costa del Maine, dove è stata portata dal suo primo marito, nonostante fossero separati da tempo.
Il suo è un raccontare intimo, spesso sconclusionato e contraddittorio ma sempre con descrizioni nitide di cose, ambienti, persone, sensazioni.
Dalla prima cerchia di parenti – mariti, figlie, generi ed amanti, e le mogli, le figlie e la sorella del primo marito – arriva a scrivere di nuove conoscenze trovate durante il tempo del Covid: amici e parenti vecchi e giovani di quelle loro famiglie molto allargate, mai ferme.
C’è sempre la pandemia che sempre incombe, la solitudine obbligata, il rallentare le cose della vita, mentre aumenta sempre più il ritorno e lo scavo nel passato della scrittrice che spesso riemerge diverso.
Usa spesso parole estreme, adatti al tema e a quei tempi: angoscia, dolore terribile, spaventoso, assurdo.
Le lettrici e lettori del Circolo hanno generalmente apprezzato il libro e hanno tanto discusso e raccontato di cosa era accaduto loro e anche alle persone vicine, durante quei due anni.
Ha un bel modo di scrivere: frasi nette e corte, con pennellate di parole, per farsi leggere bene.
Il Circolo dei lettori di Amici di CiviCa si riunirà ancora il 23 aprile prossimo, per commentare e parlare intorno a “Un giorno perfetto” della scrittrice Melania Gaia Mazzucco, libro suggerito dallo staff in rosa di CiviCa Biblioteca e che verrà prestato ai partecipanti.
Adolfo Moni